venerdì 30 novembre 2012

L'INFERNO IN SCALA RIDOTTA

Ha impiegato sei mesi per finirlo. Con 300 stecchini ha realizzato il pavimento, con il legno e il cartone ha costruito i tre letti, gli armadietti, con il fondo di due cucchiaini di plastica ha creato il lavandino e il wc. Ci ha messo pure un frigo e il piano cucina rivestito di domo-pack. È perfetta, una miniatura certosina che ricrea perfettamente lo spazio in cui vive. Una scatola che riproduce una stanza di tre metri per quattro, con i posters alle pareti, le confezioni di cornflakes, la biancheria piegata negli armadietti. Ma la porta e' strana, blindata. E allora guardi bene. Le finestre sono quasi cieche e hanno le sbarre e allora non sorridi piu'. Quello che hai davanti non e' una casa per le bambole ma il modellino di una cella in miniatura, la cella 313 del carcere di sanremo. A realizzarla un detenuto che l'ha donata alla direzione del carcere. Possiamo immaginare il biglietto :"Benvenuti, vi regalo il mio inferno. "

( Casa circondariale di Sanremo: 360 detenuti su 209 previsti sulla carta. Carenza di personale che sfiora il 40 per cento: 180 agenti, ne mancano almeno 80. E questa e' la carta d'identità di quasi tutte le carceri italiane. )

venerdì 19 ottobre 2012

PER UN BATTITO D'ALI

Una nuvola di rosa, gialli e azzurrini. Farfalle, a centinaia. Ti svolazzano intorno in un arcobaleno di ali frenetiche. Poi capisci. Non sei su un' isola tropicale ma in una sala 5 metri per 5 della Tate Gallery. Una prigione camuffata da paradiso. Con esseri viventi a servizio dell'arte:  500 lepidotteri che muoiono nella stanza dopo quattro giorni, calpestati dal pubblico pagante, rimpiazzati subito da nuovi esemplari. Tutto questo a beneficio di una cosa che si chiama " In and out of Love". È' l'ultima installazione del sempre più quotato Damien Hirst, artista britannico sulla cresta dell'onda. Provocazione che diventa violenza nel folle tentativo di "portare il fruitore ad immergersi nel significato della vita, della libertà e della natura". Chapeau. Una settimana alle Galapagos farebbe certamente meno danni.

mercoledì 10 ottobre 2012

NON GUARDARE, MONET!

Cosa ne sarà del parco secolare, degli ulivi e delle palme lussureggianti, di un patrimonio artistico e culturale che a detta di tutti e' la più grande casa museo esistente al mondo? Cosa ne sarà degli arredi, dei libri, delle ceramiche , delle tele pregiatissime del pittore Pompeo Mariani che elesse la villa bordigotta a sua dimora sul finire della vita facendone il suo locus amoenus e la sua fonte di ispirazione. Qualcuno tra due mesi staccherà  un grosso assegno e via. Villa Mariani  cambierà identità, trasformata, magari,  in un residence di lusso. C'e da aspettarselo. Perchè quando il 30 novembre, come ha stabilito il tribunale di Sanremo, la casa del pittore monzese andrà  all'asta,  accadrà piu' o meno questo. Sulla villa-museo di Mariani pende un debito ( contestato) con le banche di quasi 1 milione di euro. Gli attuali proprietari stanno tentando ogni strada per salvare la villa dall'asta giudiziaria. E nessuna istituzione qui ha mai mosso un dito. D'altronde. Chissenefrega degli ulivi del parco - contorti e maestosi - immortalati anche in una tela  da Monet. Non fanno business. Meglio mandare tutto all'incanto. Base d'asta: 16 milioni di euro. Chi offre di più?

domenica 30 settembre 2012

QUASI UN SECOLO TRA I FIORI

Dal tavolo della conferenza parlano, parlano. “Mario Calvino: il sogno di un progressista utopico".Titolo arduo. Libereso Guglielmi e’ in prima fila, scruta i relatori ma i suoi occhi vanno oltre.  Certo, non poteva mancare, lui, che con quel Calvino trascorse mezza vita. Lui che gli fece da figlio quando Italo cercava ispirazione   e mondanità e suo padre ne soffriva. Mario il ricercatore, Mario l’agronomo, Mario che con la sua passione botanica importò a Sanremo dai suoi viaggi decine di nuove piante ornamentali. Padre scienziato di un ragazzino eccezionalmente dotato con il futuro già proiettato alla scrittura e che nulla voleva saperne di fotosintesi e ibridazioni. L'opposto di Libereso,  da sempre giardiniere dei Calvino ma anche molto di piu’. Imparo' tutto, questo  cursioso e docile ragazzo che amava sopra ogni cosa piante, insetti e rettili rari.  Italo nella sua stanza volava con l'immaginazione; lui, di sotto, tra i viottoli, addomesticava lucertole, piantava  bulbi, parlava con orchidee e farfalle. E seguiva Mario in ogni dove. "Ero io il figlio che avrebbe voluto avere. Mario ci chiamava, e Italo scappava…” ci racconta oggi Libereso mentre lo intervistiamo. Ha 87 anni ma non è passato un giorno. E' un ragzzo con la barba bianca, un saldo bastone in  mano, il giardino dei Calvino impresso nel suo cuore.  E per noi, fortunati, c'è un nuovo tassello, un altro pezzetto di vita da raccontare. 

lunedì 13 agosto 2012

SUL FILO DELLA FELICITA'

Dalla strada tutti alzarono gli occhi e lo videro. Indici puntati al cielo  e bocche spalancate. Lui era la'. Un puntino nero che camminava tra le torri gemelle. Nessuna rete, nessun appiglio. 400 metri sotto di lui New York tratteneva il fiato e pregava. Anche i suoi amici erano la'. Sorridevano e piangevano. Avrebbe potuto non farcela, Philippe. E invece. Sei anni passati a pianificare, calcolare, esercitarsi. Decine di edifici attraversati da un capo all'altro. Dai campanili di Notre Dame ai piloni dell' Harbour Bridge. Ma così in alto, mai. Il sogno di una vita. Il cavo teso tra le due torri. E via. Sguardo dritto e sorriso beffardo. Philippe Petit, 25 anni, professione funambolo, il 7 agosto di 38 anni fa si prese gioco della morte che lo aspettava sotto i suoi piedi. La polizia lo arrestò quella stessa mattina. "Why did you do it? Why?" - Tutti gli chiesero -"There's no why- rispose lui-  When I find a place I like, I can't  resist". Audacia e perfezione. Quella camminata tra le nuvole fu la sua opera d'arte.

domenica 5 agosto 2012

MORS TUA, VITA MEA

Li vedi correre insieme e quasi li credi fratelli. Uno grigio, l'altro rosso. Poi scopri che sono in guerra. Una lotta per cibo e territorio che dura da 60 anni. Il grigio è arrivato nel 48 dall'America e per il rosso e' stata la fine. L'Unione Europea dice che servono maniere forti e ci investe pure dei soldi: 2 milioni di euro per organizzare una deportazione di massa. Eutanasia al gas nervino. Tu li guardi e non ci credi. Eccoli che sbucano tra i piedi, due peluches giocherelloni e saltellanti. Scoiattoli, ovviamente. La specie rossa autoctona contro quella grigia americana che sta prendendo il sopravvento in tutto il nord Italia. Al parco di Nervi si parla solo di questo da giorni. 300 esemplari di scoiattolo grigio saranno presto catturati, sterilizzati o portati altrove per lasciare adeguato spazio ai cugini locali. Come finiva la favola di Cip e Ciop?

martedì 24 luglio 2012

BUONO SCONTO VANITA'

Ah già! La spesa! Latte, insalata, yogurt, cereali, pizza, frutta. Ok. Tutto nel carrello. Stravolta e trafelata. Giornata finita. Va bene così. Non c'e nessuno alla cassa. Miracolo. Solo un ragazzo che guarda. Boh. Sacchetto, pago, arrivederci e grazie. Esco. Eh no. - Lucia, scusa Lucia... - Eh? si prego? - Il ragazzo di prima - - Ti seguo sempre nel tiggi. Sei un mito - Bhe, insomma, un po' eccessivo mi pare... (Mi passa un buono sconto del supermercato da dieci punti.) - Ma che gentile, grazie! - No scusa, sai, e' per l'autografo. Ecco la penna... - Cosa?? L' autografo?? Questa poi....Ok.( Sull'offerta della crema viso) A Marco con simpatia.Lucia. - Wow! sono contentissimo! Ciao! - Ciao... A Genova, tra i vicoli, capita anche questo.

lunedì 23 luglio 2012

LIFE

- Sono sbalordita - mi dice- come fai a ricordarti di me, da un anno all'altro? Tu, così giovane, che ti ricordi di una nonna come me!- Mi piace, Marisa. E' curiosa di tutto. Come una bambina, mi fa mille domande. Mi chiede del lavoro, dei figli, di dove abito, di come vivo. Sotto l'ombrellone, a pochi passi da me, la vedo mentre divora romanzi e scruta l'orizzonte. Lo fissa per interi minuti.Laggiù rivede tutta la sua vita.Laggiù ritrova il bandolo della matassa, forse. Da due anni, mi dice, non nuota più. Non ce la fa. Ha quasi 90 anni, Marisa. Spirito da ragazzina, intelligenza vivacissima, donna di mondo. Così bella nel suo pareo rosa. Guarda il mio cappello a tesa larga - Favoloso , piacerebbe anche a me...- Te lo regalerò, Marisa, ma tu dimmi il tuo segreto. Voglio la luce dei tuoi occhi. Proprio quella. E non potrei dimenticarti mai.