giovedì 28 febbraio 2013

RITORNO AL FUTURO

Eccoli lì, tutti a  fotografarle nemmeno fossero star  del cinema.I giovinastri della vallata muniti di i-phone; i contadini  più anziani a toccarle con mano. Gli scatti immortalano nell'ordine: una serchiatrice, un erpice a dischi attivi, una seminatrice  multifile. Sono appena arrivate in paese,  accolte come si accoglierebbe la notizie di un marziano sceso sulla terra. Ma qui, nella alta Valle Arroscia,  500 metri sul livello del mare, tra fasce e impervie terrazze in uno snodo di sentieri rocciosi, non può  che essere così. L'orologio è fermo a un secolo fa. Mani e sudore. Braccia e fatica. Solo questo a rendere possibile  da sempre le 180.000 teste d'aglio raccolte ogni estate dai contadini di Vessalico. Motivo di orgoglio per questo fazzoletto di Liguria  che produce uno dei presidi slow food più richiesti in Italia. Da oggi i 35 coltivatori locali avranno una mano in piu. Al megafono, in giacca e cravatta, il ricercatore dell'università di Pisa inventore dei prototipi grida  a tutti loro i benefici che avranno dalle "nuove arrivate". A te che piombi quassù dalla città ti viene da sorridere. Ma guai. Tecnologia a servizio della tradizione. E capisci che presto cambierà tutto. Reddito, produttività, qualita' della vita. Basterà  girare la chiavetta ed  accendere i motori.

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